In tema di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro il termine di trenta giorni entro il quale deve avvenire il pagamento della somma determinata a titolo di oblazione amministrativa ha natura perentoria ed improrogabile.
Nel caso in cui gli ispettori del lavoro procedono ad accertamenti amministrativi e non svolgono attività di indagini preliminari non vengono applicate le norme garantiste dettate dal c.p.p. in merito alla presenza dei difensori.
La responsabilità del datore di lavoro va totalmente esclusa se l’infortunio accaduto ad un lavoratore normalmente esperto è causato da una sua manovra estremamente pericolosa e non necessaria per il compito assegnatogli.
Il fallimento di una società ai fini dell’estinzione della sanzione amministrativa prevista dal D. Lgs. n. 231/01 non è equiparabile alla morte del reo. Annullata dalla Cassazione la sentenza di assoluzione di una società per non luogo a procedere.
Confermati dalla Cassazione gli arresti domiciliari di un committente per non aver verificato gli adempimenti del coordinatore e per aver consentito, ingerendosi tra l'altro pesantemente, l'effettuazione di alcuni lavori di demolizione ai quali è stato ricollegato il crollo di un edificio contiguo con il decesso di varie persone.
La delega delle funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro poste a carico del datore di lavoro non può ritenersi implicitamente presunta dalla ripartizione interna all’azienda dei compiti assegnati o dalle dimensioni dell’impresa stessa.
La pena pecuniaria inflitta al legale rappresentante di una società per la responsabilità amministrativa legata ad un infortunio sul lavoro con lesioni gravi non può superare il massimo edittale. La cassazione interviene a ridimensionare la pena.
Il CSE ha l’obbligo di vigilare sulla correttezza delle procedure attuate in cantiere al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori e di intervenire ad adottare eventuali provvedimenti in caso di utilizzo di attrezzature non previste dal PSC.
L’omissione di condotte doverose in relazione alla funzione di RSPP o ASPP realizza la violazione dell’intero sistema antinfortunistico né ha alcuna rilevanza la mancanza della previsione di una sanzione per la violazione del sistema stesso.
Una condotta maldestra, inavvertita, scoordinata e confusionale da parte del lavoratore per effetto dell’ebbrezza alcolica equivale, ai fini dell’individuazione delle responsabilità nel caso di infortunio sul lavoro, ad un comportamento imprudente.
Il lavoratore, ai sensi delle disposizioni di legge in materia di sicurezza sul lavoro, deve prendersi cura della propria salute e sicurezza ma tale obbligo può essere assolto conformemente alle istruzioni e ai mezzi fornitigli dal datore di lavoro.
Laddove ci sia un responsabile della sicurezza è questi che si deve attivare per il rispetto delle norme antinfortunistiche fermo restando l’obbligo comunque del datore di lavoro di vigilare in ordine al corretto espletamento della sua attività.
Il datore di lavoro, nell’ambito della vigilanza sui fabbricanti, fornitori e installatori di attrezzature di lavoro prevista dall’art. 18 del D. Lgs. n. 81/2008, è tenuto a verificare la sicurezza delle macchine introdotte nella propria azienda.
Mettere a disposizione di un lavoratore un dispositivo individuale di protezione inadeguato allo stesso e quindi inutilizzabile allo scopo equivale in sostanza a non fornirgli alcun DPI con conseguente violazione del relativo obbligo.
Nella Pubblica Amministrazione il datore di lavoro è per legge il dirigente o il funzionario avente autonomia organizzativa ai quali spettano i poteri gestionali, decisionali e di spesa e non è necessaria alcuna delega da parte dell’amministrazione.