Come fare per individuare le posizione di garanzia in materia di sicurezza sul lavoro e i soggetti deputati alla gestione del rischio in una struttura complessa come quella di un ente comunale? Lo ha suggerito in una recente sentenza la Cassazione chiamata a decidere su di un ricorso presentato dal Sindaco di un Comune condannato per l'infortunio mortale di un dipendente. Il testo e il commento a cura di G. Porreca.
Non è responsabile il datore di lavoro per l'infortunio accaduto a un lavoratore che per delle lavorazioni non ha utilizzato un macchinario previsto nel dvr ma uno scelto di sua iniziativa che ha determinato il rischio che ha portato all’infortunio.
E' da escludere la indennizzabilità dell'infortunio subito da un lavoratore mentre si reca al bar nella pausa caffè dato che, esponendosi a un rischio non legato all'attività lavorativa, viene interrotta la connessione fra la stessa e l’incidente.
La scelta da parte del committente di un’impresa senza verificare la sua idoneità equivale in sostanza a una ingerenza nei lavori che fa assumere allo stesso una posizione di garanzia, dato che può determinare il loro svolgimento in condizioni di ‘insicurezza’.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di verificare l'adeguatezza funzionale e la sicurezza di una macchina ricevuta in comodato e risponde dell’infortunio accaduto a un dipendente durante il suo utilizzo se dovuto alla mancanza dei requisiti richiesti.
La sorveglianza continuativa di un lavoratore fragile da parte di altri lavoratori, non potendo rendere nota la sua patologia senza il suo consenso, si può attuare organizzando il lavoro in modo che ciascuno di essi possa intervenire in caso di necessità.
Per la verifica della idoneità tecnico-professionale di un’impresa affidataria non è sufficiente per il committente fare affidamento su quanto dalla stessa dichiarato. occorre farsi esibire invece la documentazione prevista dalle disposizioni di legge.
Il rivenditore di una macchina risponde dell'infortunio accaduto presso la stessa a un lavoratore o anche a un esterno all’azienda se questa, benché munita di marcatura ce e di dichiarazione di conformità, non rispetta i requisiti di sicurezza richiesti.
Il coordinatore per la sicurezza è corresponsabile con il datore di lavoro per un infortunio sul lavoro occorso durante le operazioni di carico e scarico se ha omesso di prevedere un’area ad esse destinata e a verificare che fosse stata indicata nel POS..
La responsabilità del costruttore di una macchina, nel caso di un infortunio legato a inosservanze di cautele infortunistiche nella sua fabbricazione, non esclude quella del datore di lavoro sul quale gravano comunque gli obblighi di sicurezza.
In presenza di pericolosi contatti meccanici con elementi mobili di un'attrezzatura di lavoro questi devono essere dotati di protezioni o di sistemi protettivi che impediscano l'accesso alle zone pericolose o che arrestino i movimenti pericolosi.
Il committente non può limitarsi a "confidare" che l'appaltatore abbia le competenze per procedere ai lavori sulla base esclusivamente dell'accettazione dell'incarico, ma è tenuto ad eseguire un controllo effettivo sulla sua struttura organizzativa.
Non è punibile il datore di lavoro per non avere vigilato che i lavoratori rispettassero gli obblighi di sicurezza posti a loro carico se dimostra che in cantiere fosse presente il preposto dallo stesso nominato sul quale gravano le stesse incombenze.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione non ha l’obbligo di attuare le misure di prevenzione correttamente segnalate al datore di lavoro e indicate nel dvr ma da questi consapevolmente disattese né di vigilare sulla loro osservanza.
Lo stato di ebbrezza, concausa nel determinismo di un infortunio accaduto a un lavoratore, certamente non rappresenta una condotta eccentrica e anomala tale da spezzare il nesso causale tra l'omissione addebitata al datore di lavoro e l'evento.