L'impossibilità di procedere al pagamento della sanzione amministrativa non costituisce causa di forza maggiore idonea a giustificare il mancato espletamento della procedura estintiva in materia di infortuni sul lavoro prevista dal D. Lgs. n. 758/1994.
Gli obblighi dell’appaltatore non vengono meno per il semplice fatto che le lavorazioni si svolgano in un ambiente messo a disposizione dal committente, qualora il rischio da prevenire inerisca alla specifica lavorazione allo stesso commissionata.
Per sancire la responsabilità amministrativa di un ente ex D. Lgs. 231/2001 per un reato presupposto in materia di salute e sicurezza sul lavoro occorre configurare una “colpa di organizzazione” e approfondire sul concreto assetto dallo stesso adottato.
Il datore di lavoro risponde dell'infortunio occorso a un dipendente per la mancata sicurezza di una macchina senza che il marchio di conformità "ce" o l'affidamento sulla competenza tecnica del costruttore valgano ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Quando ci sono più titolari della posizione di garanzia ovvero dell’obbligo di impedire un evento infortunistico ciascuno è per intero destinatario dello stesso e per andare esente da responsabilità non può invocare un eventuale subigresso di terzi.
Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione risponde dell'infortunio di un lavoratore dipeso da una condotta imprudente, trattandosi di una conseguenza diretta e prevedibile della inadempienza degli obblighi formativi.
Il RSPP può essere considerato responsabile del verificarsi di un infortunio, anche in concorso col datore di lavoro, ogni volta che esso sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che avrebbe avuto l'obbligo di conoscere e segnalare.
Nella nozione di "luogo di lavoro", ai fini dell'applicazione delle misure antinfortunistiche, rientra ogni luogo in cui venga svolta e gestita una qualsiasi attività lavorativa indipendentemente dalle finalità della struttura in cui essa si esplichi.
Il preposto è deputato alla vigilanza dell'osservanza delle misure di prevenzione, atteso che lo stesso obbligo datoriale di vigilanza può ritenersi assolto solo in caso di attuazione di un sistema di controllo effettivo e adeguato al caso concreto.
Per configurare la responsabilità per un infortunio non occorre che sia integrata la violazione di specifiche norme di prevenzione essendo sufficiente che l'evento si sia verificato a causa dell'omessa adozione di misure di cui all'art. 2087 cod. civ..
Per l'infortunio di un lavoratore accaduto per il sopraggiungere di un convoglio durante un sopralluogo per i lavori di rifacimento della massicciata di una linea ferroviaria risponde il capo tronco FS o è avvenuto per il comportamento abnorme del lavoratore?
In tema di infortuni sul lavoro il dovere di sicurezza gravante sul datore di lavoro opera anche in relazione al committente dal quale non può tuttavia esigersi un controllo pressante, continuo e capillare sull'organizzazione e sull'andamento dei lavori.
Sul datore di lavoro grava l'obbligo giuridico di analizzare secondo la migliore evoluzione della scienza tecnica tutti i fattori di pericolo concretamente presenti all'interno dell'azienda, di redigere il DVR e di sottoporlo ad aggiornamenti periodici.
La regola cautelare che si assume violata nel caso di un infortunio deve essere individuata prima del fatto, nel senso che il comportamento doveroso basato sulla diligenza, prudenza e perizia deve essere desunto in concreto "ex ante" giammai "ex post".
In una impresa strutturata come persona giuridica, il destinatario delle normativa antinfortunistica è il suo legale rappresentante. é sullo stesso che ricade l'onere di dimostrare che dalla sua qualifica non discende anche quella di datore di lavoro.