Il direttore tecnico di cantiere oltre a tutelare la sicurezza dei lavoratori è tenuto a vigilare affinché l’opera sia eseguita in maniera conforme alle normative vigenti ed è anche garante della sicurezza dei fruitori dell’opera una volta realizzata.
In tema di infortuni sul lavoro non può essere ascritta al datore di lavoro la responsabilità di un evento lesivo o letale per culpa in vigilando se non si è certi che fosse a conoscenza di prassi incaute dalle quali sia scaturito l’evento stesso.
Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione risponde della configurazione generale e strutturale del cantiere e del rispetto delle procedure e misure di sicurezza previste nel PSC nonché degli eventuali infortuni legati a una loro carenza.
In materia di sicurezza sul lavoro è centrale il concetto di rischio e il garante dello stesso è colui che lo gestisce. è lui che deve essere chiamato a rispondere nel caso che un evento illecito si sia prodotto nell’ambito della sua sfera gestoria.
L’obbligo di prevedere delle scadenze nel programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori va riferito a rapporti di lavoro di una certa durata nel tempo e non a prestazioni occasionali non avendo la previsione in tal caso alcun senso.
Ai fini dell’applicazione dell’art. 437 c.p. è necessario che l'omissione o la rimozione dolosa degli impianti o apparecchi destinati a prevenire gli infortuni sul lavoro possano pregiudicare l'integrità fisica di una collettività di lavoratori.
La violazione della procedura amministrativa estintiva prevista dal D. Lgs. 758/1994 non può condizionare l'esercizio dell'azione penale. un orientamento contrario appare infatti incompatibile con il principio di obbligatorietà dell'azione penale.
Quando l’obbligo di impedire un evento ricade su più persone il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per il mancato intervento di un altro soggetto ugualmente obbligato.
La verifica dell’idoneità delle imprese o dei lavoratori autonomi incaricati di eseguire dei lavori non può ridursi al controllo della loro iscrizione alla camera di commercio, ma esige la verifica, da parte del committente, della loro adeguatezza.
Il venditore di una macchina ha l’onere di verificare il rispetto del prodotto fornito e dei suoi accessori alle norme di sicurezza e può rispondere di un infortunio se nel manuale d’uso non è stato indicato l’utilizzo di un accessorio di sicurezza.
Ai fini della individuazione dei rischi interferenziali ex art. 26 del d. lgs. n. 81/2008 occorre aver riguardo non alla qualificazione civilistica attribuita al rapporto tra le imprese che cooperano tra loro ma all'effetto che tale rapporto origina.
Per la valutazione di un provvedimento di sequestro di un cantiere operato dagli u.p.g. dell’organo di vigilanza non é sufficiente basarsi sulle evidenze visive dei verbalizzanti ma occorre operare una disamina completa delle risultanze investigative.
La competenza a controllare il rispetto dei limiti temporali dell'orario di lavoro degli autisti a mezzo dei cronotachigrafi e a irrogare le relative sanzioni appartiene, oltre che ai preposti alla sicurezza stradale, anche all'ispettorato del lavoro.
A fronte di una condotta indiziata di colpa che abbia cagionato un certo evento occorre chiedersi se, in caso di un comportamento alternativo lecito, l'evento si sarebbe verificato ugualmente.
Non si può desumere, in applicazione dell'art. 2087 c.c., un obbligo assoluto del datore di lavoro di adottare ogni cautela diretta a garantire un ambiente di lavoro a 'rischio zero' quando di per sé il pericolo di una lavorazione non sia eliminabile.