Numerosi i quesiti avanzati sulla figura del preposto dalla Camera di Commercio di Modena ala Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In particolare è stato chiesto:
- se l'obbligo di individuare il preposto sia sempre applicabile;
- se piccole realtà aziendali dove il datore di lavoro sia anche il preposto debbano provvedere all'individuazione;
- se tale figura possa coincidere con lo stesso datore di lavoro;
- se debba essere comunque individuato un preposto qualora una attività lavorativa non abbia un lavoratore che sovraintende l'attività lavorativa di altri lavoratori.
La Commissione, dopo avere citato le disposizioni normative contenute nel D. Lgs. n. 81/2008 alle quali ha fatto riferimento per potere rispondere ai quesiti pervenuti e in particolare:
- l’articolo 2 comma 1, lettera e) sulla definizione di "preposto"
- l’articolo 18 sugli obblighi del datore di lavoro e del dirigente) che al comma 1, lett. b-bis) prevede che "il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all'articolo 3 e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono individuare il preposto o i preposti per l'effettuazione delle attività di vigilanza di cui all'articolo 19. I contratti e gli accordi collettivi di lavoro possono stabilire l'emolumento spettante al preposto per lo svolgimento delle attività di cui al precedente periodo. Il preposto non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività";
- l’articolo 19 sugli obblighi del preposto che al comma 1, lett. a), prevede che, “in riferimento alle attività indicate all'articolo 3 dello stesso decreto n. 81 del 2008, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono ‘sovrintendere e vigilare sull'osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di rilevazione di comportamenti non conformi alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dai dirigenti ai fini della protezione collettiva e individuale, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza dell'inosservanza, interrompere l'attività del lavoratore e informare i superiori diretti;
- l’articolo 19 che al comma 1, lett. f-bis) dispone “che, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze”, devono: in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l'attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate;
- l’articolo 37 sulla formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti che al comma 7 prevede che: ‘Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti ricevono un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall'accordo di cui al comma 2, secondo periodo’, mentre al successivo comma 7-ter, che: ‘Per assicurare l'adeguatezza e la specificità della formazione nonché l'aggiornamento periodico dei preposti ai sensi del comma 7, le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza e devono essere ripetute con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta sia reso necessario in ragione dell'evoluzione dei rischi o all'insorgenza di nuovi rischi’;
- l’articolo 55 sulle sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente che “ha previsto al comma 5, lettera d), una specifica sanzione per la violazione tra l’altro, dell’articolo 18, comma 1, lettera b-bis)”,
ha ritenuto che, dal “combinato disposto” della normativa citata, con riferimento alle premesse riportate sopra, “sembrerebbe emergere la volontà del legislatore di rafforzare il ruolo del preposto, quale figura di garanzia e che sussista sempre l’obbligo di una sua individuazione”. La stessa Commissione non ha escluso, tuttavia, che il preposto e il datore di lavoro possano coincidere ritenendo comunque che tale coincidenza vada considerata solo come extrema ratio, a seguito dell’analisi e della valutazione dell’assetto aziendale, in considerazione della modesta complessità organizzativa dell’attività lavorativa, laddove il datore di lavoro sovraintenda direttamente a detta attività, esercitando i relativi poteri gerarchico – funzionali”.
Nel caso di un’impresa con un solo lavoratore, infine, ha così concluso la Commissione, le funzioni di preposto saranno svolte necessariamente dal datore di lavoro.
In Commissione Interpelli