Le conseguenze penali derivanti dalla concessione in uso di macchinari e attrezzature di lavoro non conformi alle norme antinfortunistiche non possono essere eluse con una clausola di esonero da responsabilità contenuta in un contratto di comodato.
Il direttore tecnico di cantiere oltre a tutelare la sicurezza dei lavoratori è tenuto a vigilare affinché l’opera sia eseguita in maniera conforme alle normative vigenti ed è anche garante della sicurezza dei fruitori dell’opera una volta realizzata.
Non può essere ascritto al preposto una eventuale condotta omissiva per non avere rispettato gli obblighi di sicurezza sul lavoro laddove non si abbia la certezza che fosse a conoscenza di una prassi elusiva o che l'avesse colposamente ignorata.
In tema di infortuni sul lavoro non può essere ascritta al datore di lavoro la responsabilità di un evento lesivo o letale per culpa in vigilando se non si è certi che fosse a conoscenza di prassi incaute dalle quali sia scaturito l’evento stesso.
Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione risponde della configurazione generale e strutturale del cantiere e del rispetto delle procedure e misure di sicurezza previste nel psc nonché degli eventuali infortuni legati a una loro carenza.
In materia di sicurezza sul lavoro è centrale il concetto di rischio e il garante dello stesso è colui che lo gestisce. è lui che deve essere chiamato a rispondere nel caso che un evento illecito si sia prodotto nell’ambito della sua sfera gestoria.
Per la valutazione di un provvedimento di sequestro di un cantiere operato dagli u.p.g. dell’organo di vigilanza non é sufficiente basarsi sulle evidenze visive dei verbalizzanti ma occorre operare una disamina completa delle risultanze investigative.
Il venditore di una macchina ha l’onere di verificare il rispetto del prodotto fornito e dei suoi accessori alle norme di sicurezza e può rispondere di un infortunio se nel manuale d’uso non è stato indicato l’utilizzo di un accessorio di sicurezza.
L’obbligo di prevedere delle scadenze nel programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori va riferito a rapporti di lavoro di una certa durata nel tempo e non a prestazioni occasionali non avendo la previsione in tal caso alcun senso.
La violazione della procedura amministrativa estintiva prevista dal D. Lgs. 758/1994 non può condizionare l'esercizio dell'azione penale. un orientamento contrario appare infatti incompatibile con il principio di obbligatorietà dell'azione penale.
Ai fini dell’applicazione dell’art. 437 c.p. è necessario che l'omissione o la rimozione dolosa degli impianti o apparecchi destinati a prevenire gli infortuni sul lavoro possano pregiudicare l'integrità fisica di una collettività di lavoratori.
Quando l’obbligo di impedire un evento ricade su più persone il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per il mancato intervento di un altro soggetto ugualmente obbligato.
La verifica dell’idoneità delle imprese o dei lavoratori autonomi incaricati di eseguire dei lavori non può ridursi al controllo della loro iscrizione alla camera di commercio, ma esige la verifica, da parte del committente, della loro adeguatezza.
Ai fini della individuazione dei rischi interferenziali ex art. 26 del d. lgs. n. 81/2008 occorre aver riguardo non alla qualificazione civilistica attribuita al rapporto tra le imprese che cooperano tra loro ma all'effetto che tale rapporto origina.
Non si può desumere, in applicazione dell'art. 2087 c.c., un obbligo assoluto del datore di lavoro di adottare ogni cautela diretta a garantire un ambiente di lavoro a 'rischio zero' quando di per sé il pericolo di una lavorazione non sia eliminabile.
La competenza a controllare il rispetto dei limiti temporali dell'orario di lavoro degli autisti a mezzo dei cronotachigrafi e a irrogare le relative sanzioni appartiene, oltre che ai preposti alla sicurezza stradale, anche all'ispettorato del lavoro.
Una idonea e adeguata formazione e informazione dei lavoratori sui rischi connessi con la propria attività in azienda e sul corretto comportamento da tenere per svolgere la stessa possono certamente contribuire a evitare gli eventi infortunistici.
In materia di infortuni sul lavoro, per la configurabilità di una responsabilità del committente per culpa in eligendo non è necessario che sia stato stipulato un contratto di appalto con l’impresa affidataria bastando che ci siano stati degli accordi.
Il direttore dei lavori esercita, per conto del committente, i poteri di controllo sull'attuazione dell’appalto che questi non può svolgere di persona, sicché ha il dovere di vigilare affinché l'opera sia eseguita in maniera conforme al progetto.
La sanzione da applicare per la violazione di una disposizione in materia di salute e sicurezza, anche se ha riguardato più lavoratori, è unica a meno che il legislatore non abbia indicato esplicitamente che vada applicata per ogni singolo lavoratore.
In tema di responsabilità degli enti, anche nel caso che il reato si sia prescritto, il giudice deve procedere all'accertamento della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l'illecito fu commesso.
Per l'infortunio occorso a un collaboratore occasionale su di un fondo agricolo risponde il gestore in quanto, rivestendo una specifica posizione di garanzia, grava su di esso l'obbligo giuridico dell'esatta osservanza delle norme antinfortunistiche.
L’impresa affidataria è tenuta a adempiere per ogni ditta subappaltatrice agli obblighi di verifica della idoneità tecnico professionale, allo scambio delle informazioni, alla cooperazione e coordinamento e alla valutazione dei rischi interferenziali.
A fronte di una condotta indiziata di colpa che abbia cagionato un certo evento occorre chiedersi se, in caso di un comportamento alternativo lecito, l'evento si sarebbe verificato ugualmente.
I rischi la cui gestione è affidata al CSE sono soltanto quelli interferenziali fra le imprese o anche quelli specifici di ogni singola impresa? E’ una domanda alla quale si cerca di dare un riscontro nel commentare delle sentenze della Corte di Cassazione.
Il rispetto delle norme antinfortunistiche esula dalla sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, essendo da riconoscere la tutela anche per lavori prestati per amicizia o comunque in situazione diversa dalla prestazione di lavoro.
L'istituto del distacco non si traduce in un totale esonero per il distaccante dall'obbligo di garantire l'incolumità del proprio dipendente in quanto resta quello di informarlo e formarlo sui rischi delle mansioni che è chiamato a svolgere nel distacco.
Che succede, ai fini dell'estizione delle contravvenzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui all'art. 24 del D. Lgs. n. 758/1994, se il pagamento della sanzione amministrativa a titolo di oblazione avviene oltre i 30 giorni fissati dalle disposizioni di legge? Si è espressa in merito la Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Risponde il direttore dei lavori da parte del committente dell'infortunio di un lavoratore accaduto in un cantiere edile a causa della mancata adozione delle misure di sicurezza sul lavoro? Si è espressa questa volta sul tema così dibattuto il Tribunale di Bari avanzando le sue motivazioni e allineandosi alla prevalente giurisprudenza della Cassazione.
In tema di prevenzione degli infortuni il datore di lavoro ha l’obbligo di analizzare tutti i fattori di pericolo presenti in azienda secondo la propria esperienza, l’evoluzione della scienza tecnica e la casistica in relazione alla singola lavorazione.
Nel caso dell’infortunio di un dipendente, legato a una prassi "contra legem" e foriera di pericoli instauratasi in azienda, la condotta del datore di lavoro che non sia intervenuto integra il reato di lesione colposa aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche.
Il datore di lavoro risponde dell'infortunio di un lavoratore dovuto alla mancanza, su una macchina da lui usata, dei previsti requisiti di sicurezza né la presenza su di essa della marcatura di conformità ce vale a esonerarlo dalle sue responsabilità.
Negli appalti interni il committente datore di lavoro è tenuto non solo a prevedere nel documento unico di valutazione dei rischi interferenziali le misure di prevenzione da adottare ma anche a verificare che le stesse siano state concretamente attuate.
La qualifica di datore di lavoro si radica non già in una veste meramente formale bensì nella effettiva titolarità del rapporto di lavoro con il lavoratore e ciò per evitare che il datore stesso possa sottrarsi al rispetto degli obblighi di sicurezza.
In tema di responsabilità degli enti per reati colposi di evento in violazione della normativa antinfortunistica compete al giudice di merito accertare preliminarmente l'esistenza di un mog e che sia stato efficacemente attuato prima dell’accaduto.
Il consenso rilasciato dai singoli lavoratori ad installare dispositivi di videosorveglianza dei luoghi di lavoro non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che li ha installati in violazione delle disposizioni di legge dettate in materia.
Il RSPP risponde, a titolo di colpa professionale, unitamente al datore di lavoro ogniqualvolta un infortunio sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l'obbligo di conoscere e segnalare al datore di lavoro.
Il datore di lavoro non deve limitarsi ad informare i lavoratori sulle norme antinfortunistiche previste ma deve attivarsi e controllare sino alla pedanteria che le norme stesse siano assimilate dai lavoratori nella ordinaria prassi di lavoro.
Ai fini dell’applicazione del D. Lgs. 81/08 sono da intendersi quali luoghi di lavoro quelli destinati a ospitare posti di lavoro ubicati all’interno di un’azienda nonché ogni altro suo luogo accessibile ai lavoratori nell’ambito del proprio lavoro.
Qualora il datore di lavoro provveda alla formazione dei lavoratori sui rischi derivanti da un macchinario ma ometta di farlo utilizzare in sicurezza l'adempimento del primo obbligo non fa venire meno l'incidenza causale dell'inadempimento del secondo.
Per determinare la posizione di garanzia del CSE occorre prima verificare in concreto se la realizzazione di un rischio sia dovuta all'interferenza fra l'opera di più imprese o se, invece, essa inerisca all'esclusiva attività della singola impresa.
Non vi è nessuna distinzione tra i vigili del fuoco e gli altri lavoratori salvo che per essi possono verificarsi situazioni operative che differenziano la loro posizione in correlazione con l'accettazione del rischio tipico della loro professione.
Le "norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro" di cui agli artt. 589 e 590 c.p. sono riferibili non solo alle norme inserite nelle leggi specificamente antinfortunistiche ma anche a tutte quelle che tendono a garantire la sicurezza del lavoro.
Il datore di lavoro è tenuto ad accertare i requisiti di legge dei macchinari utilizzati e risponde dell'infortunio di un dipendente dovuto alla loro mancanza senza che la presenza della marcatura "CE" valga ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Il coordinatore in fase di esecuzione dei lavori ha una autonoma funzione di alta vigilanza che riguarda la generale configurazione delle lavorazioni e non anche il puntuale controllo, momento per momento, delle singole attività lavorative.
Non può essere ritenuto eccentrico il comportamento di un lavoratore che, trovandosi in un cantiere ove operano più imprese, collabori a qualsiasi titolo, anche occasionalmente ed indebitamente, alle lavorazioni di un’impresa diversa dalla propria.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di individuare tutti i fattori di rischio presenti nella propria azienda. Ma come deve comportarsi nei confronti dei rischi rari e dei rischi "non noti" e quando un rischio è da considerarsi "non noto"? Ha risposto la Corte di Cassazione in una recente sentenza della IV sezione penale. Il commento a cura di G. Porreca.
In tema di sicurezza sul lavoro l'obbligo di formazione dei dipendenti non è escluso né è surrogabile dal loro personale bagaglio di conoscenza formatosi per effetto di una lunga esperienza o realizzatosi per un travaso di conoscenza tra i lavoratori
Compito del titolare della posizione di garanzia è evitare che si verifichino eventi lesivi connaturati all'esercizio delle attività lavorative anche nell'ipotesi in cui i rischi siano conseguenti ad eventuali negligenze e imprudenze dei lavoratori.
In una breve ordinanza della sezione VII penale la Corte di Cassazione si è espressa sulla derogabilità e sulla delegabilità da parte del datore di lavoro in quanto ai doveri di vigilanza e controllo sull'applicazione delle norme poste a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Fornito dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza della IV sezione penale un utile suggerimento per una corretta individuazione dei rischi interfernziali di cui all'art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008 sugli obblighi connessi ai contratti di appalto o d'opera o di somministrazione che possono emergere allorquando diverse organizzazioni di lavoro operano nell'ambito di uno stesso ambiente.
In materia di sicurezza sul lavoro nel caso in cui in una azienda manchino in alcune attrezzature di lavoro dei dispositivi di sicurezza previsti dalle disposizioni di legge, è configurabile la responsabilità del datore di lavoro anche nelle strutture aziendali complesse. Il parere della Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Grava sul committente di un’opera edile, insieme al datore di lavoro, l'obbligo di assicurare nei cantieri temporanei o mobili le misure generali poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e di valutare e eliminare tutti i rischi ivi esistenti e, ove ciò non fosse possibile, di ridurli al minimo? Il parere della Corte di Cassazione in una delle ultime sentenze pubblicate dalla suprema Corte.
Risponde il direttore dei lavori dell’infortunio accaduto in un cantiere edile a un lavoratore legato a delle carenze di misure antinfortunistiche e a delle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro? Una domanda ormai ricorrente questa alla quale la giurisprudenza non è ancora riuscita a dare una risposta che abbia un carattere di uniformità.
Il committente è esonerato dagli obblighi in materia antinfortunistica limitatamente alle precauzioni che richiedono una specifica competenza nelle procedure da adottare, nell'utilizzazione di speciali tecniche o nell'uso di determinate macchine.
L'amministratore può rispondere per l’infortunio avvenuto durante i lavori di manutenzione del fabbricato condominiale per culpa in eligendo, se l’impresa affidataria risulta priva di capacità tecnica, e in vigilando per non avere vigilato su di essa.
La nozione di interferenza tra impresa appaltante e appaltatrice non può ridursi alle sole circostanze che riguardino "contatti rischiosi" tra il personale delle due imprese, ma deve ricomprendere anche tutte le attività antecedenti ai contatti stessi.
Le qualifiche di lavoratore e di datore di lavoro, secondo il D. Llgs. n. 81/2008, fanno perno rispettivamente sui criteri della organizzazione e direzione del lavoro e sulla mancanza di autonomia del lavoratore nell'espletamento delle sue attività.
In tema di reati colposi, l'addebito di un evento lesivo presuppone che un eventuale comportamento lecito e diligente avrebbe certamente evitato il suo verificarsi o avrebbe avuto significative probabilità di determinare un evento lesivo meno grave.
Gli obblighi di sicurezza di cui all’art. 90 del D. Lgs n. 81/2008 gravano esclusivamente sul committente da intendersi come colui che ha stipulato il contratto d’appalto. non è configurabile alcuna responsabilità a carico del proprietario non committente.
Il committente, tenuto a controllare che l’appaltatore adotti le misure generali di sicurezza. è esonerato dagli obblighi in materia antinfortunistica con esclusivo riguardo alle precauzioni che richiedono l’adozione di specifiche competenze tecniche.
Si è espressa ancora una volta la Corte di Cassazione in una recente sentenza sull'obbligo da parte del CSE di sospendere le attività in un cantiere edile in presenza di un pericolo grave e imminente direttamente riscontrato. E' sufficiente per la suprema Corte la presenza di un ponteggio privo delle necessarie protezioni contro la caduta dall'alto perché il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione adotti il provvedimento di sospensione?
Si applicano le disposizioni di cui all'art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008 riguardanti lo scambio di informazioni, la cooperazione e il coordinamento anche nel caso di contratti diversi da quelli specificatamente indicati nel titolo dello stesso articolo e riferiti ai contratti di appalto, o d'opera o di somministrazione? Sciolto il dubbio dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza nel decidere su di un ricorso.
La Corte di Cassazione, nel decidere su di un ricorso presentato dal Procuratore generale della Corte di Appello avverso una sentenza con la quale il Tribunale aveva dichiarato estinto il reato di omicidio colposo ascritto a un datore di lavoro in relazione all’infortunio mortale sul lavoro di un suo dipendente, ha avuto modo di richiamare i termini prescrizionali del reato di omicidio colposo aggravato da violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Non risponde il datore di lavoro per il decesso di un dipendente infortunatosi per il ribaltamento di un trattore dell’azienda, privo delle regolari protezioni, che stava utilizzando per proprio conto senza autorizzazione e fuori dell’orario di lavoro.
In assenza di una regola cautelare violata da collegare a un infortunio occorso a un lavoratore e se è accertato che sia stato dotato dei necessari presidi di sicurezza non si può addebitare al datore di lavoro la responsabilità di quanto accadutogli.
La prevenzione degli infortuni di soggetti estranei a un cantiere appartiene al gestore del rischio connesso alla sua esistenza anche se essi tengono condotte imprudenti purché non esorbitanti il tipo di rischio definito dalla norma cautelare violata.
Le carenze di misure di prevenzione che hanno portato a delle lesioni gravi di un lavoratore, se derivanti da precise scelte societarie per risparmiare sui costi della sicurezza, costituiscono un illecito amministrativo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
il CSE può rispondere degli infortuni accaduti in cantiere nel caso in cui, pur a conoscenza di inadempimenti in materia di sicurezza che li hanno determinati, non abbia provveduto a segnalarli al committente e a proporre la sospensione del cantiere.
La responsabilità del titolare di un’impresa appaltante esecutrice per l’infortunio occorso a un lavoratore di un’impresa appaltatrice può essere esclusa solo nel caso che quest’ultima fornisca ogni garanzia in ordine all’esecuzione delle attività.
Il RSPP risponde a titolo di colpa professionale, unitamente al datore di lavoro, degli eventi dannosi derivati dalla mancata segnalazione di situazioni di rischio che abbiano indotto lo stesso a omettere l’adozione delle doverose misure precauzionali.
Non rientra nella zona di accesso a un cantiere, ai fini della sicurezza sul lavoro, il marciapiedi esterno se di proprietà pubblica o comunque non nella disponibilità del datore di lavoro chiamato a gestire i rischi legati al transito dei mezzi.
il reato di omessa consegna dei documenti richiesti dall’ispettore ha la sua ratio nel rafforzamento dei poteri di vigilanza in sede amministrativa e non è configurabile se lo stesso agisce su delega o anche quale autorità di P.G. in indagini penali.
In tema di infortuni il lavoratore è garante oltre che della propria sicurezza anche di quella dei colleghi di lavoro o di altre persone presenti quando in ragione della maggiore esperienza lavorativa può intervenire per rimuovere le cause di pericolo.
Il parroco assume una posizione di garanzia nei confronti di chi, anche volontariamente, effettua dei lavori all’interno della sua chiesa per cui è responsabile per l’infortunio di un lavoratore caduto da una scala durante i lavori di pitturazione.
Non partecipare ingiustificatamente ai corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro costituisce per i lavoratori una violazione degli obblighi di diligenza, di fedeltà e di correttezza e può rappresentare una giusta causa di licenziamento.
Un piano di caricamento di altezza inferiore ai 2 metri può non essere protetto dal rischio di caduta dall’alto ma solo se viene utilizzato esclusivamente per le operazioni di carico e scarico e non come piano di lavoro destinato ad altre operazioni.
La figura del coordinatore è richiesta anche nel caso in cui in cantiere lavorino più imprese o lavoratori autonomi in successione tra di loro e non necessariamente in concomitanza laddove i piani organizzativi siano comunque in grado di interferire.
In tema di infortunio sul lavoro la circostanza che un lavoratore possa trovarsi in condizioni psico-fisiche tali da non renderlo idoneo a svolgere i suoi compiti non elide il nesso causale tra la condotta omissiva del datore di lavoro e l’infortunio.
In base al principio di effettività assume la posizione di garante colui che di fatto si accolla e svolge i poteri del datore di lavoro, del dirigente o del preposto anche se sono state appaltate a terzi le opere che hanno dato origine a un infortunio.
Il datore di lavoro che trascuri di attenersi alle istruzioni d’uso fornite dal costruttore di una macchina può considerarsi in grado di riconoscere la pericolosità di un posto di lavoro anche se essa è dotata di una attestazione di conformità.
Il CSE ha una funzione di alta vigilanza sulla generale configurazione del cantiere e non è tenuto ad un puntuale suo controllo momento per momento salvo il potere dovere di intervenire a sospendere i lavori nel caso abbia contezza di gravi pericoli.
Si verifica una interruzione del nesso causale tra condotta omissiva ed evento rilevante, ai sensi dell’art. 41 c.p., quando interviene un ulteriore fattore causale che inneschi un rischio nuovo rispetto a quello originario attivato dalla condotta.
Il committente datore di lavoro è tenuto a valutare anche i rischi specifici dell’impresa alla quale ha appaltato i lavori di pulizia e manutenzione degli impianti della propria azienda se agli stessi partecipano anche suoi lavoratori dipendenti.
L'obbligo di collaborazione del medico competente non presuppone necessariamente una sollecitazione da parte del datore di lavoro ma comprende anche una attività propositiva e di informazione da svolgere con riferimento al proprio ambito professionale.
La nomina del preposto non esime il datore di lavoro dal controllare l’adeguatezza del suo operato e delle scelte che lo stesso ha adottato ma la valutazione della sua idoneità comunque, in tema di culpa in eligendo, non può che essere fatta ex ante.
L’esclusione della punibilità quando l’offesa, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, è di particolare tenuità ex art. 131 bis c.p. non si applica quando le norme violate incidono sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Qualora il capocantiere sia assente sul luogo di lavoro deve essere ascritta a colpa del datore di lavoro la mancata previsione della sua assenza, anche eventualmente con la personale e diretta assunzione del suo compito di controllo e sorveglianza.
Nel caso del furto in un appartamento condominiale, commesso con accesso da un ponteggio installato per la ristrutturazione dell'edificio, è configurabile la responsabilità sia dell'imprenditore ex art. 2043 c.c. che del condominio ex art. 2051 c.c..
La nomina del RSPP non determina una delega effettiva delle funzioni e, quindi, non è sufficiente a sollevare il datore di lavoro e i dirigenti dalle rispettive responsabilità per la violazioni degli obblighi di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sul ricorso presentato da un datore di lavoro condannato per l’infortunio mortale accaduto ad un lavoratore a seguito della caduta da una scala, ha illustrato in una recente sentenza quali sono i criteri che devono portare a scegliere tale attrezzatura nell'effettuazione dei lavori in quota.
In materia di sicurezza sul lavoro, in base al principio di effettività, assume la posizione d garante colui che di fatto svolge i poteri del datore di lavoro ma tale assunzione non esclude comunque la responsabilità del datore di lavoro giuridico.
La nomina di un coordinatore nella fase esecutiva e la presenza del responsabile del cantiere non possono valere ad escludere la penale responsabilità di un datore di lavoro a meno che questi non abbia delegati a essi i suoi obblighi di sicurezza.
Per un sinistro stradale originato da un’inidonea segnalazione di un cantiere in corso nessuna responsabilità si può attribuire all’autista che lo ha provocato se risulta che una migliore segnaletica avrebbe diminuito il rischio che lo stesso accadesse.
Ha rilievo, ci si chiede, la mancata approvazione di una licenza edilizia sulla configurabilità o meno di un “cantiere edile” così come definito dal D. Lgs. n. 81/2008? Un argomento al centro di lunghe discussioni fra gli operatori di sicurezza. Si è espressa in merito la Corte di Cassazione argomentando il suo parere.
Al fine di prevenire gli infortuni, il fornitore di un prefabbricato e la ditta di montaggio, ciascuno per i settori di propria competenza, sono tenuti a formulare istruzioni scritte circa le modalità di effettuazione delle operazioni di montaggio.
Nelle strutture aziendali complesse, ai fini dell'individuazione del garante della sicurezza e delle relative responsabilità, occorre fare riferimento al soggetto, datore di lavoro dirigente o preposto, espressamente deputato alla gestione del rischio.
E' tornata la Corte di Cassazione a esprimersi sulla protezione dal rischio di caduta dall'alto nei luoghi di lavoro, sulla definizione di lavori in quota e sulla continuità giuridica fra la disposizione di cui all'art. 16 del D.P.R. n. 164/1956 e quella di cui all'art. 122 del D. Lgs. n. 81/2008.
La valutazione della prevedibilità di un evento non deve essere ricavata ex post ad evento avvenuto ma deve discendere dall’esame ex ante se il fatto poteva essere evitato sulla base delle conoscenze tecnico-scientifiche e delle massime di esperienza.
Nei cantieri temporanei o mobili, indipendentemente dal numero delle imprese che vi operano, é sempre opportuno nominare comunque un coordinatore per la sicurezza e redigere il piano di sicurezza e di coordinamento e i piani operativi di sicurezza..
Nelle esercitazioni militari e nelle simulazioni belliche, pur in presenza delle situazioni di rischio legate alle particolari operazioni, vanno comunque rispettate le regole democratiche e l’esigenza di non mettere a repentaglio delle vite umane.
In tema di prevenzione degli infortuni in caso di distacco di un lavoratore da un’impresa a un’altra i relativi obblighi gravano sia sul datore di lavoro distaccante che sul distaccatario tenuti entrambi a garantire la sicurezza del lavoratore.
La relazione causale tra la violazione delle prescrizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e gli infortuni legati al rischio che le prescrizioni violate avrebbero potuto eliminare sussiste anche nei momenti di pausa e di sospensione dell’attività.
Di chi è la responsabilità se gli impianti elettrici di un istituto scolastico comunale non risultano essere stati installati a norma? La Corte di Cassazione in una recente sentenza chiarisce i limiti delle responsabilità del sindaco e le condizioni che devono essere realizzate perché esse vengano escluse. Il commento di G. Porreca.
Non si possono estendere le posizioni di garanzia da cui deriva una responsabilità penale oltre i limiti fissati dalle specifiche disposizioni che le prevedono in quanto ciò si risolverebbe in un’estensione in malam partem vietata dalla legge penale.
Incombe sul datore di lavoro l’obbligo di verificare e di garantire la persistenza nel tempo dei requisiti di sicurezza delle attrezzature di lavoro messe a disposizione dei propri dipendenti secondo la migliore evoluzione della scienza tecnica.
Il rischio interferenziale si deve ricondurre non solo al contatto rischioso tra lavoratori di imprese diverse che operano nel medesimo luogo di lavoro ma anche alla mera coesistenza in un medesimo contesto di più organizzazioni di lavoro.
Un forte messaggio indirizzato ai committenti delle opere edili dalla Corte di Cassazione che in una recente sentenza ha messo in evidenza l'importanza della nomina dei coordinatori e dell'elaborazione del PSC nonché la rilevanza del controllo fatto da tali figure sulla regolarità dei lavori nei cantieri edili.
Ancora una sentenza della Cassazione sul nesso causale ex art. 40 c.p. fra l'evento infortunistico di un lavoratore e la condotta omissiva del datore di lavoro in materia di sicurezza sul lavoro. Un caso quello di cui alla sentenza nel quale il comportamento del lavoratore è stato giudicato abnorme e imprudente. Il commento a cura di G. Porreca.
il principio di autoresponsabilità dei lavoratori in base al quale vengono in giurisprudenza presi in maggiore considerazione i comportamenti dei lavoratori non trova applicazione se mancano gli adempimenti di sicurezza da parte del datore di lavoro.
in tema di prevenzione degli infortuni, ai fini della individuazione del garante nelle strutture aziendali complesse, occorre fare riferimento al soggetto espressamente deputato alla gestione del rischio che ha portato all’evento infortunistico.
Quali obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha in un cantiere un'impresa nei confronti di un'altra alla quale affida dei lavori avuti a sua volta in affidamento? Chiare e utili indicanzioni discendono dalla lettura di una recente senrenza della Corte di Cassazione.
Il documento di valutazione dei rischi è uno strumento duttile che deve essere adeguato e attualizzato in relazione ai mutamenti sopravvenuti che sono potenzialmente suscettibili di determinare nuove e diverse esposizioni a rischio dei lavoratori.
Come si individua la posizione di garanzia in materia di sicurezza e quindi la responsabilità di due datori di lavoro "equiordinati" di un'impresa per l'infortunio occorso a un lavoratore dipendente della stessa? Ha risposto a questa domanda la Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Gli atti compilati dall’organo di vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro nel corso degli accertamenti ispettivi sono di natura amministrativa e extraprocessuale e non necessitano quindi della nomina del difensore di fiducia per il destinatario.
Il committente, ai sensi del comma 2 dell''art. 93 del D. Lgs. n. 81/2008, è tenuto a verificare che il CSP abbia redatto il PSC ma come deve ottemperare in pratica a tale adempimento? Deve entrare nel merito del documento? Fornito dalla Cassazione in una recente sentenza un utile indirizzo sull'argomento.
La presenza in cantiere di un preposto regolarmente incaricato può escludere la responsabilità del datore di lavoro per l'infortunio occorso a un lavoratore e con il verificarsi di quali condizioni? La Corte di Cassazione nel decidere su di un ricorso si è recentenmente espressa in merito.
Si è espressa la Cassazione in una recente sentenza sulla responsabilità dell'ente ex D. Lgs. n. 231/2001 nel caso che i suoi organi apicali abbiano commesso reati di omicidio o lesioni colpose con violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e su quando la stessa possa essere esclusa.
Il mancato rispetto da parte dell'organo di vigilanza delle procedure estintive previste daI D. Lgs. n. 758/1994 in tema di reati contravvenzionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro è causa di improcedibilità dell'azione penale? La Cassazione in una recente sentenza fornisce un nuovo indirizzo.
Quali disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro si applicano ai cantieri edili installati all'nterno dell'azienda del committente datore di lavoro, quelle di cui al Titolo IV del D. Lgs. n. 81/2008 o quelle dell'art. 26 dello stesso decreto sugli appalti interni? Sul tema una recente sentenza della Corte di Cassazione penale.
La funzione di alta vigilanza del CSE ha a oggetto esclusivamente il cosidetto rischio generico legato alla presenza in cantiere di più imprese.Lo stesso non risponde degli eventi riconducibili ai cosiddetti rischi specifici propri dell’attività delle imprese.
Non è ritenuto tale da interrompere il nesso fra evento e condotta colposa del datore di lavoro il fatto che un dipendente, privo delle dovute dotazioni antinfortunistiche, si sia avvalso di mezzi di fortuna per assolvere agli impegni lavorativi.
La eventuale responsabilità del dirigente e del preposto per un infortunio non esclude quella del datore di lavoro individuato nel soggetto che il CdA ha incaricato di tutti i poteri e di tutte le responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro.
In materia di prevenzione degli infortuni assume una posizione di garante della sicurezza sul lavoro colui che, pur sprovvisto di regolare investitura, esercita in concreto, impartendo istruzioni e disposizioni, i poteri propri del datore di lavoro.
Rispondono per l'infortunio sul lavoro accaduto in un cantiere il CSE anche se ha provveduto correttamente a verificarne l'attuazione del PSC e il datore di lavoro anche se gestisce numerosi cantieri e ha provveduto alla regolare organizzazione della sicurezza? La risposta in una recente sentenza della Cassazione. Il commento di G. Porreca
Quando la condotta di un lavoratore è considerata causa da sola sufficiente a aver prodotto un suo evento infortunistico e a esonerare totalmente da responsabilità il datore di lavoro? La risposta in una recente sentenza della Corte di Cassazione che ribadisce la propria posizione in merito.
Il RLS è chiamato a svolgere una funzione di consultazione e di controllo sulle iniziative assunte dal datore di lavoro nel settore della sicurezza. non gli compete certo quella della valutazione dei rischi e dell’adozione delle misure per prevenirli.
La pubblica incolumità da tutelare contro gli eventi lesivi di cui all’art. 437 c.p. comprende anche l’infortunio individuale poiché essa è caratterizzata dalla indeterminatezza dei lavoratori e non dal numero rilevante di quelli esposti al rischio.
Nei lavori in quota contro il rischio di caduta dall’alto vanno utilizzati prioritariamente i dispositivi di protezione collettiva. l’uso dei dpi è consentito se la protezione collettiva sia tecnicamente impossibile e per esposizioni di breve durata.
L’applicazione dell’art. 179 del c.d.s., nel caso che il conducente di un mezzo alteri il cronotachigrafo, esclude la concorrente applicazione dell’art. 437 c.p. per avere danneggiato un impianto destinato a prevenire disastri o infortuni sul lavoro.
Nei lavori in cave o miniere il “sorvegliante di cava” assume la qualità di garante della sicurezza sul lavoro in quanto sovrintende alle attività, impartisce istruzioni, attua le direttive ricevute sicché risponde delle lesioni occorse ai lavoratori.
Risponde un direttore dei lavori per l'infortunio di un lavoratore nel cantiere edile nel quale svolge la propria attività professionale? E' una domanda alla quale non si riesce ad avere una risposta precisa dalla Corte di Cassazione. In una recente sentenza la Corte suprema sembra avere voluto fare il punto sulla situazione.
Il preposto è responsabile dell’infortunio occorso a un lavoratore attinto dalle forche di un carrello elevatore condotto da un operatore sfornito della specifica abilitazione se, pur sapendolo, non è intervenuto ad impedire l’uso dell’attrezzatura.
Nelle strutture aziendali complesse il garante della sicurezza è il soggetto espressamente deputato alla gestione del rischio ma è comunque da ricondurre alla responsabilità del datore di lavoro l’incidente derivato da scelte gestionali di fondo.
Il committente è titolare di una posizione di garanzia autonoma rispetto a quella del datore di lavoro, anche se ad essa subordinata, e ha l’obbligo, in assenza ictu oculi di misure di prevenzione, di richiamare l’appaltatore al rispetto delle norme.
L’impresa affidataria dei lavori, anche quando subappalta integralmente l’esecuzione delle opere ad altre imprese, deve comunque verificare le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delle disposizioni del piano di sicurezza.
Nel caso che in una scuola materna comunale si riscontrino delle carenze di manutenzione strutturali e degli impianti chi è responsabile per le eventuali violazioni in materia di salute e di sicurezza sul lavoro, l'organo politico o l'organo amministrativo? La risposta in una recente sentenza della Corte di Cassazione.
L'altezza superiore a 2 m dal suolo, tale da richiedere l’applicazione dell'art. 122 del D. Lgs. n. 81/2008 si riferisce all'altezza alla quale viene eseguito il lavoro, rispetto al terreno sottostante e non al piano di calpestio del lavoratore.
In teima di prevenzione infortuni perché il comportamento colposo del lavoratore faccia venire meno la responsabilità del datore di lavoro occorre che sia imprevedibile e eccentrico rispetto al rischio lavorativo che il garante è chiamato a governare.
Gli spogliatoi nei luoghi di lavoro, in rispetto del diritto di riservatezza e delle disposizioni di legge, vanno distinti per genere del personale. Un utilizzo turnato degli stessi è consentito dalle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro solo per aziende fino a cinque dipendenti.
Se sono stati valutati tutti i rischi ma ne è scaturita una carente individuazione delle misure si può parlare di omissione della valutazione perché la valutazione stessa è costituita anche dalla indicazione delle necessarie misure di prevenzione
il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ha una autonoma funzione di vigilanza che riguarda la generale configurazione delle lavorazioni e non anche il puntuale controllo in cantiere momento per momento delle singole attività lavorative.
Nel caso di un rapporto di prestazione d’opera non è automatica la posizione di garanzia del committente rispetto al lavoratore autonomo al quale ha affidato dei lavori da svolgere nell'ambito della propria azienda non potendo esigersi dal committente stesso un controllo pressante e capillare sulla organizzazione dei lavori.
Se l’amministratore di un condominio appalta dei lavori da effettuarsi all'interno del fabbricato condominiale è tenuto, essendo quale committente titolare di una posizione di garanzia, a verificare la idoneità tecnico professionale dell’impresa appaltatrice.
Chi risponde per l'infortunio occorso al capocantiere di un cantiere edile a causa di una mancata protezione contro la caduta dall'alto? Leggiamo quanto emerge da una recente sentenza della Corte di Cassazione chiamata a decidere su un ricorso presentato dal datore di lavoro, dal direttore tecnico di cantiere e dal coordinatore per la sicurezza.
Non ha responsabilità per l’infortunio occorso a un lavoratore il responsabile del servizio di prevenzione e protezione che ha provveduto a segnalare al datore di lavoro la carenza di misure di sicurezza della macchina presso la quale si è verificato l’evento infortunistico.
Il pagamento della sanzione in sede amministrativa effettuato dal rappresentante legale di una società ai sensi dell’art. 24 del D. Lgs. n. 758/1994 ha un effetto di estinzione anche a favore di un dipendente contravventore della società medesima.
Al fine di valutare la corrispondenza tra accusa e sentenza deve tenersi conto non solo di quanto scritto in imputazione ma anche di tutte le ulteriori risultanze probatorie contestate all’imputato per cui ha potuto esercitare il diritto di difesa.
La definizione di lavoratore fornita dal D. Lgs. n. 81/2008 fa leva sullo svolgimento dell’attività lavorativa dallo stesso effettivamente svolta nell’ambito della organizzazione di un datore di lavoro indipendentemente dalla tipologia contrattuale.
L’estinzione del reato in materia di sicurezza sul lavoro non opera se il pagamento fatto a titolo di oblazione amministrativa avviene oltre i 30 giorni fissati dal d. lgs. n. 758/94, trattandosi di termine avente natura perentoria e non ordinatoria.
Il reato della mancata fornitura di notizie all’ispettorato del lavoro si configura in presenza di una richiesta specifica fatta legalmente da parte dell’organo di vigilanza contestualmente a una risposta mancata o carente degli elementi richiesti.
Il presidente del Consiglio di amministrazione e rappresentante legale di una società riveste, agli effetti degli obblighi di salute e sicurezza sul lavoro, la figura di datore di lavoro e di titolare di un posizione di garanzia oggettiva in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Deve essere garantita la sicurezza in un cantiere temporaneo o mobile indipendentemente dal requisito dell'attualità dell'attività e quindi anche nei momenti di pausa, di riposo o di sospensione? Ha dato una risposta a questo quesito la Corte di Cassazione in una recente sentenza della Sezione III penale. .
Il soggetto che accetta le funzioni di preposto e le svolge di fatto lè responsabile, in concorso con il datore di lavoro, per l’infortunio occorso a un lavoratore dipendente pur in mancanza della specifica formazione prevista dal D. Lgs. n. 81/2008.
Il comportamento del lavoratore infortunato è interruttivo del nesso causale fra l’evento e la condotta del datore di lavoro non perchè è “eccezionale” ma perchè è “eccentrico” rispetto al rischio che il garante della sicurezza è chiamato a governare.
In tema di sicurezza sul lavoro sussiste a carico del RUP una posizione di garanzia non solo nella fase di progettazione dei lavori quando fa elaborare il psc ma anche durante il loro svolgimento quando ha l’obbligo di sorvegliare sulla sua attuazione.
Sono assoggettate agli obblighi delle imprese esecutrici, e quindi a quello di redigere il POS,anche le imprese che effettuano la fornitura e posa in opera di materiali nei cantieri quali la fornitura e il getto di calcestruzzo con l’autobetonpompa.
Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve recarsi in cantiere nella fase iniziale dei lavori al fine di verificare la rispondenza della sua organizzazione con le soluzioni progettuali previste nel piano di sicurezza e coordinamento.
E' sanzionabile l'obbligo da parte del datore di lavoro di informare e formare i lavoratori in applicazione del D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.? Come ci si aspettava dopo la sentenza della Sezione III n. 54519 del 22/12/2016 la Corte di Cassazione in una successiva sentenza rivede la propria posizione sull'argomento.
In una società il Presidente del Consiglio di Amministrazione, in ragione del ruolo ricoperto, non può che essere individuato a tutti gli effetti quale formale datore di lavoro dei lavoratori dipendenti e in quanto tale competono a lui la valutazione dei rischi e la redazione del documento di valutazione dei rischi.
Il medico competente non può emettere un giudizio di piena idoneità del lavoratore basandosi solo sui dati anamnestici e senza attendere l’esito di accertamenti diagnostico-strumentali particolarmente importante per via dei rischi ai quali è esposto.
La funzione di vigilanza del coordinatore per la sicurezza è ‘alta’ ma, riguardando la configurazione generale delle lavorazioni, non è da confondere con quella operativa demandata al datore di lavoro e alle figure che da esso ricevono poteri e doveri.
Risponde il funzionario di una pubblica amministrazione, in mancanza di una specifica delega, dell'infortunio occorso a un lavoratore dalla stessa dipendente per non avere provveduto ad effettuare la valutazione dei rischi ? Si è espressa in merito la Corte di Cassazione in una recente sentenza. Il commento di G. Porreca.
Quali sono le responsabilità per la morte di una bimba folgorata mentre stava giocando presso un videogioco in uno stabilimento balneare? La risposta in una recente sentenza della Cassazione che ha esaminata la posizione di garanzia della titolare dello stabilimento e del proprietario del videogioco. Il commento di G. Porreca
E’ sanzionata la violazione dell’obbligo di formazione e informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro? Sì ma non per l'articolo per la cui violazione sono stati condannati dal Trubunale il datore di lavoro e il dirigene di un'azienda. La Corte di Cassazione, su ricorso degli interessati, annulla senza rinvio la sentenza. Il commento a cura di G. Porreca.
Un'altra importante sentenza della Corte di Cassazione che va in controcorrennte rispetto alla posizione prevalente dalla stessa assunta in precedenza sulla individuazione del ruolo e delle responsabilità del CSE nei cantieri temporanei o mobili. Tale figura, si è chiesta, è il controllore delle imprese che operano in cantiere o solo il gestore del rischio interferenziale? Il commento a cura di G. Porreca.
La manomissione di un cronotachigrafo o del limatore di velocità su di un mezzo aziendale oltre ad integrare la violazione dell’art. 179 del codice della strada costituisce anche una omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro ex art. 437 c.p.? La risposta in una recente sentenza della Corte di Cassazione.
Costituisce ancora reato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori dopo la revisione dell’art. 4 dello statuto dei lavoratori ex legge 300/1970 da parte del Jobs Act ? La risposta in una recente sentenza della Cassazione.
Quando va fatta effettivamente la verifica da parte del committente della idoneità tecnico-professionale dell'impresa affidataria e in che modo la stessa è legata alla stipula del contratto d’appalto? Ha dato riscontro recentementea queste domande la Corte di Cassazione chiamata a decidere sul ricorso presentato dal committente di un'opera edile.
Poiché la tutela dell’ambiente è materia presidiata dalla legge penale le funzioni di vigilanza svolte dai tecnici delle agenzie regionali vanno ricondotte nell’alveo dell’art. 55 c.p.p. per cui agli stessi spetta la qualifica di polizia giudiziaria.
In tema di sicurezza sul lavoro l’esternalizzazione del processo produttivo non esclude che il datore di lavoro possa essere ritenuto responsabile di un infortunio se non dà prova di avere verificato l’idoneità tecnico-professionale dell’appaltatore.
Le misure di prevenzione infortuni vanno progressivamente adattate a seconda del mutamento dello svolgimento delle mansioni secondo un concetto “dinamico” del rischio che impone l’adeguamento della formazione dei lavoratori e dei dpi utilizzati.
L’altezza superiore a 2 m dal suolo, tale da richiedere le misure di prevenzione dell’art. 122 del D. Llgs. n. 81/2008, ha sostenuto la Corte di Cassazione in una recente sentenza, va calcolata in riferimento all’altezza alla quale il lavoro viene eseguito rispetto al terreno e non al piano di calpestio. Il commento di G. Porreca
Secondo la giurisprudenza consolidata il datore di lavoro è il deus ex machina della organizzazione della sicureza nelle aziende. Come si concilia questo principio con con quello disegnato dal legislatore secondo cui il sistema prevenzionistico è imperniato su un modello collaborativo che ripartisce gli obblighi tra più soggetti? Il parere della Cassazione in una recente sentenza.
Quali sono gli elementi in presenza dei quali si caratterizza la figura di un lavoratore autonomo? La Corte di Cassazione ha fornito in merito in una recente senteza importanti indicazioni utili specialmente per una corretta applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui al D. Lgs. n. 81/2008. Il commento a cura di G. Porreca.
Quale è la posizione di garanzia del committente/responsabile dei lavori nei cantieri temporanei o mobili in relazione soprattutto alla responsabilità delle altre figure operative sulle quali anche gravano gli obblighi di sicurezza nei cantieri stessi? Si esprime in merito la Corte di Cassazione in una sua interessante e articolata sentenza. Il commento a cura di G. Porreca.
Di chi è la responsabilità per un infortunio occorso a un lavoratore nel mentre prestava una attività lavorativa nell'ambito della organizzazione di un datore di lavoro senza essere legato allo stesso con un regolare contratto di lavoro. e durante una prestazione occasionale? La risposta in una recente sentenza della Corte di Cassazione.
Il RSPP, pur se privo di poteri decisionali e di spesa, può essere ritenuto corresponsabile con il datore di lavoro del verificarsi di un infortunio se lo stesso è da ricondurre a una situazione di rischio che avrebbe dovuto individuare e segnalare.
L'adozione della procedura di estinzione dell’illecito in materia di sicurezza ex D. Lgs. n. 758/1994 costituisce una condizione di procedibilità dell'azione penale per cui il giudice prima di condannare deve accertare d'ufficio che sia stata svolta.
Quali sono le responsabilità per la morte di una bimba folgorata mentre stava giocando presso un videogioco in uno stabilimento balneare? La risposta in una recente sentenza della Cassazione che ha esaminata la posizione di garanzia della titolare dello stabilimento e del proprietario del videogioco. Il commento di G. Porreca
Si esprime ancora la Cassazione sulla necessità della presenza in cantiere del CSE, ora richiesta assidua e continua e ora ritenuta necessaria "momento per momento". Espresso un criterio, indirizzato ai CSE, su quando essere presente in cantiere ai fini di una corretta applicazione del D. Lgs. n. 81/2008. Il commento a cura di G. Porreca.
Messa in evidenza dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza la differenza esistente fra le posizioni di garanzia del datore di lavoro, del diregente e del preposto e fornite utili e necessarie indicazioni per individuare le responsabilità di tali figure per l'infortunio occorso ad un lavoratore in una azienda. Il commento a cura di G. Porreca.
Chiarita dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza la differenza esistente, ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui al D. Lgs. n. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, fra il reato in materia di salute e di sicurezza sul lavoro presupposto commesso nell’interesse dell’ente medesimo o comunque a suo vantaggio.
Ai fini del rispetto del D. Lgs. 81/08 e dell’individuazione delle responsabilità per le carenze di sicurezza nelle scuole è necessario distinguere quelle di tipo strutturale e impiantistico da quelle di natura unicamente gestionale e organizzativa.
L’imprenditore è gravato dall’obbligo di verificare il rispetto effettivo nelle norme antinfortunistiche ricorrendo se del caso anche a sanzioni disciplinari nei confronti dei lavoratori che non si adeguino in concreto alle disposizioni prevenzionali.
Fino a che punto si può considerare abnorme il comportamento di un lavoratore che, “improvvisatosi” manutentore, si è infortunato cadendo da una scala utilizzata scorrettamente e tale da non addebitare al datore di lavoro quanto accadutogli? La riposta in una recente sentenza della della Corte di Cassazione. il commento a cura di G. Porreca.
In una recente sentanza la Corte di Cassazione si è occupata degli obblighi del datore di lavoro di diritto e del datore di lavoro di fatto. Quando possono entrambi rispondere per l'infortunio occorso a un lavoratore autonomo impegnato nei lavori di tinteggiatura di un edificio in cantiere edile? Il commento a cura di Gerardo Porreca.
Si applicano le disposizioni di sicurezza sui lavori in quota nel caso dell'utilizzo di un ponte su cavalletto? Ha avuto modo di esprimersi in merito la Cassazione in una recentissima sentenza per decidere su di un ricorso presentato da un datore di lavoro condannato per la caduta di un lavoratore da tale tipo di impalcato. Il commento di G. Porreca.
Il datore di lavoro è responsabile delle lesioni subite da un operaio se legate all’uso di un macchinario che, pur non presentando alcun difetto di costruzione, lo ha comunque esposto, per come in concreto utilizzato, al rischio che ha portato al suo infortunio.
Il datore di lavoro è responsabile delle lesioni patite da un lavoratore se ha consentito l’utilizzo di una macchina che pur conforme alla normativa ce per come è stata progettata e assemblata lo abbia esposto al rischio che ha portato all’infortunio.
La normativa antinfortunistica si è evoluta passando da un modello "iperprotettivo", interamente incentrato sulla figura del datore di lavoro, ad un modello "collaborativo" in cui gli obblighi sono ripartiti tra più soggetti, compresi i lavoratori.
Cosa comporta per un medico competente l’aver individuato un rischio specifico per la salute di un lavoratore, sia pure in termini incerti o comunque bassi, e il non aver programmato per lo stesso la dovuta sorveglianza sanitaria? Si è espressa in merito la Corte di Cassazione in una recente sentenza. Il commento a cura di G. Porreca.
In materia di salute e sicurezza dei lavoratori, l’attività di formazione del lavoratore, alla quale è tenuto il datore di lavoro, non è esclusa dal personale bagaglio di conoscenze dello stesso formatosi per effetto di una lunga esperienza operativa.
Quando ai fini dell’apprezzamento dell’eventuale interruzione del nesso causale tra la condotta del datore di lavoro e l’evento lesivo il comportamento del lavoratore infortunato può avere valenza interruttiva? Si è espressa in merito la Corte di Cassazione in una recente sentenza. Il commento di G. Porreca.
Spesso ci sono più titolari di una posizione di garanzia posta a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori per cui nel caso dell'infortunio di uno di essi è necessario individuare su chi ricadono le responsabilità. La Cassazione in una recente sentenza ha fornito degli utili indirizzi per la sua determinazione. Il commento di G. Porreca.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione riguarda un tema che è sempre al centro dell’attenzione e cioè l'individuazione delle responsabilità per un infortunio sul lavoro occorso nell’ambito di un nolo a freddo. Sono a carico di chi noleggia o di chi prende a noleggio. Il parere della suprema Corte e il commento a cura di G. Porreca.
Fornite dalla Cassazione, in una sentenza riguardante una malattia professionale, delle indicazioni su quando In tema di causalità si può pervenire a un giudizio certo di responsabilità dell'imputato che ha tenuto una condotta omissiva facendo riferimento al "grado di credibilità razionale" o alla "probabilità logica".
Quando il comportamento di un lavoratore che ha subito un infortunio sul lavoro è da ritenersi come causa esclusiva del sinistro che ha subito e interrompe il nesso di caudalità fra un'omissione del datore di lavoro e l'evento lesivo? In una recente sentenza della Corte di Cassazione un chiarimento sui precetti del Codice Penale. Il commento di G. Porreca.
Nel caso della presenza di altri soggetti titolari della posizione di garanzia in merito alla salute e alla sicurezza dei lavoratori è tenuto comunque Il datore di lavoro a vigilare sul modo con cui questi assolvono al proprio ruolo? La risposta e il perché in una recente sentanza della Corte di Cassazione. Il commento di G. Porreca.
Quando un rischio negli appalti interni, ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D. Lgs. n. 81/2008, è da considerarsi specifico dell'appaltatore per cui per esso non si applicano le disposizioni dello stesso comma 3 sull'elaborazione del Duvri? Una rispsta alla domanda in una recente sentenza della Corte di Cassazione. Il commento di G. Porreca.
Poste a confronto dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza le disposizioni dettate dal D. Lgs. n. 81/2008 sull'obbligo di indicare nei DVR le procedure per l’adozione delle misure di prevenzione da attuare ed i ruoli che vi devono provvedere con quelle già esistenti in merito e contenute nell'abrogato D. Lgs. n. 626/1994. Il commento di G. Porreca.
Spesso ci si chiede e ci si è chiesti, facendo riferimento all'attività del coordinatore per l'esecuzione nei cantieri temporanei o mobili, su quando si deve intendere concluso il cantiere e quindi quando cessa l'attività del CSE. In una recente sentenza il parere della Corte di Cassazione in merito. Il commento di G. Porreca.
Su quali criteri un imprenditore deve basare la propria scelta allorquando dispone di più sistemi di prevenzione a tutela della sicurezza dei lavoatori? La Corte di Cassazione in una sua recente sentenza si è espressa in particolare sulla responsabilità per la scelta di un'inidoneo sistema per il sollevamento dei carichi.
Quando può farsi discendere la responsabilità di un responsabile dei lavori per l'infortunio occorso ad un lavoratore dipendente di un'impresa appaltatrice in un cantiere edile considerata la titolarità della sua posizione di garanzia? In una recente sentenza forniti degli utili indirizzi dalla Corte di Cassazione.
Risponde il direttore dei lavori di un incidente accaduto in un cantiere stradale a seguito del quale hanno perso la vita l'autista e il passeggero dell'autovettura? In disaccordo la Corte di Cassazione penale con le decisioni assunte dal G.U.P. del Tribunale al quale ha rinviato gli atti per un nuovo esame. Il commento di G. Porreca.
Una importante sentenza questa della Corte di Cassazione perché entra a far parte di quel gruppo di sentenze che recentemente sta caratterizzando un vero e proprio cambiamento di indirizzo della giurisprudenza in merito alla individuazione della responsabilità del datore di lavoro per l'infortunio occorso a un lavoratore dipendente in relazione al suo comportamento.
E’ suffficiente in presenza di una situazione di pericolo segnalarlo come misura di prevenzione nel DVR ed imporre ai lavoratori un divieto perché non si espongano allo stesso? Il parere della Corte di Cassazione in una recente sentenza sulla responsabilità o meno del datore di lavoro.
E' una sentenza importante questa e di notevole interesse per i coordinatori per la sicurezza nei cantieri edili in quanto "suggerisce" dei criteri per una giusta indiividuazione della responsabilità di queste figure operative nel caso che nel cantiere sottoposto al loro controllo si infortuni il lavoratore di un'impresa esecutrice.
Il committente anche nel caso in cui affidi i lavori ad un'unica impresa, concorre ugualmente, unitamente alle altre figure di garanti, alla gestione del rischio connesso alla realizzazione di un'opera a lui riconducibile direttamente in quanto vero dominus di essa.
E' dovere del datore di lavoro apprestare tutte le misure di sicurezza tecnologicamente esigibili per impedire eventi criminosi a danno dei lavoratori che, se pure non in grado di impedire il loro verificarsi, possano svolgere un’azione dissuasiva.
La semplicità delle operazioni di lavoro non giustifica l’attenuazione dell’obbligo di vigilanza atteso che il grado maggiore o minore di complessità del lavoro da espletare non è in rapporto di proporzionalità diretto con il rischio da proteggere.
La Corte di Cassazione si esprime in merito ad una questione sulla quale spesso si discute nelle aule giudiziarie e relativa alla responsabilità per l'infortunio occorso ad un lavoratore in cantiere del CSE che a suo dire non è stato informato dell’inizio dei lavori. Il testo e il commento a cura di G. Porreca.
Qualora la ricerca e lo sviluppo delle conoscenze portino alla individuazione di tecnologie più idonee a garantire la sicurezza non è possibile pretendere che l’imprenditore proceda ad una sostituzione immediata di quelle precedentemente adottate.
Il preposto, titolare di una posizione di garanzia a tutela dei lavoratori, risponde degli infortuni loro occorsi in violazione degli obblighi derivanti da detta posizione purché abbia i poteri necessari per impedire l’evento lesivo verificatosi.
In presenza di reati permanenti quali le violazioni alle disposizioni di sicurezza sul lavoro di cui al D. Lgs. 81/2008 non rimosse è preclusa l’applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p..
L’obbligo di vigilare sull’operato delle ditte esecutrici nei cantieri temporanei o mobili non può essere oggetto di delega dal committente al coordinatore per l’esecuzione essendo previsto in capo allo stesso direttamente dalla legge in via originaria.
Se il committente di un’opera edile non si avvale della facoltà di nominare un responsabile dei lavori cui trasferire gli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro lo stesso rimane obbligato in proprio e in via principale all’osservanza degli stessi.
Ai fini della responsabilità amministrativa di un ente ex D. Lgs. n. 231/01 un reato in materia di sicurezza sul lavoro si ritiene commesso nel suo interesse se oggetto di una valutazione ex ante e a suo vantaggio se da esso deriva ex post un risparmio dei costi.